Asta 18 / Grafica, Dipinti ed Oggetti d'Arte dal XV al XX secolo

ven 11 DICEMBRE -  sab 12 DICEMBRE 2015
Lotto 354
[ Marcello Dudovich (Trieste, 1878 - Milano, 1962) ]

Collezione di 28 bozzetti originali per manifesti pubblicitari de La Rinascente, Magazzini Mele, Pirelli, Bianchi, Fiat, S. Pellegrino, Bertolli ecc.; in aggiunta una serie di 35 bozzetti per cartoline con figurini o illustrazioni di autori vari.

1920-30.

63 disegni a matita, penna e tempera su cartoncini di misure varie (da mm 180x225 a mm 500x330, mediamente mm 350x250), di cui 37 firmati e 26 non firmati.

 

Contenuto della raccolta: La Rinascente - Milano. 9 bozzetti a matita e tempera, tra i quali il celebre Articoli da viaggio ideato da Marcello Dudovich (non firmato). E. A. Mele - Napoli. 2 bozzetti a matita e tempera: Ultime novità eleganza e buon gusto  ideato da Marcello Dudovich (non firmato); Novità per signora  ideato da Leonetto Cappiello (non firmato). Soc. An. Edoardo Bianchi – Milano. 3 bozzetti a penna e tempera: automobili, moto e biciclette Bianchi. Pirelli – Milano: 1 bozzetto a tempera: Impermeabili Pirelli. Aziende varie. 12 bozzetti a penna e tempera: Olio Bertolli (di Virginio Bianchi, firmato), Birra Raffo (2), Magnesia San Pellegrino, Chiaro di luna parfum (di Dudovich?), sapone Viset, Fiat Balilla (ideato da Plinio Codognato, non firmato), Crema Bagno di sole, Profumo Brividi (ideato da Dudovich?), Serenol, Lucido da scarpe Brill (di  Oscar Jadicicco Spignese), Electric security (di Virginio Bianchi, firmata). 1 bozzetto a tempera per manifesto: Concorso ippico Internazionale, Palazzo dello Sport, Milano – 22-30 maggio 1926  ideato da Marcello Dudovich (non firmato). SI UNISCONO: 35 Bozzetti vari di diversi autori, tutti firmati: Italo Orsi (8), Aurelio Bertiglia (12), Piero Bernardini (3), Ubaldo Cosimo Veneziani (2), Antonio Calderara (2), Italo Gregory (2), Giovanni Nanni (1), Miliotti (1), Virginio Bianchi (1, pubblicitario), Bruno Santi (1, copertina), L. Scattina (1), Massara (1).



Raccolta preziosa e interessante per gli amanti della pubblicità italiana e degli illustratori di cartoline del primo ‘900. I bozzetti pubblicitari riconducono ad importanti aziende storiche italiane prima tra tutte La Rinascente, famosissima ditta di abbigliamento milanese tutt’oggi esistente. Nel 1865. Fernando Bocconi ebbe l’idea di creare nel centro di Milano un magazzino di abiti confezionati, che chiamò “Alle città d’Italia”. L’imprenditore Senatore Borletti rilevò il negozio, inaugurato a Milano il 7 dicembre 1917. Diciotto giorni dopo andava a fuoco, ma riaprì velocemente “per portare la moda a tutti”. Dalle ceneri sorse La Rinascente, nome proposto all’imprenditore dal poeta Gabriele D’Annunzio, un' insegna che desse il senso di un rilancio e evocasse le speranze di una nuova Italia, accompagnato dal motto «L' Italia nova impressa in ogni foggia». I napoletani Magazzini Mele, nati sull’esempio parigino degli empori La Fayette e Bon Marchè, furono un primo esempio di grandi magazzini italiani al cui interno era possibile trovare tessuti e abiti preconfezionati per tutta la famiglia a prezzi modici. I fratelli Mele furono antesignani anche nel settore pubblicitario. Conoscevano l’importanza e la forza del manifesto pubblicitario e dal 1895, anno della prima collaborazione con la Ricordi, le loro campagne pubblicitarie divennero sempre più efficaci, grazie anche ad artisti come Marcello Dudovich e Leopoldo Metlicovitz, autori dei manifesti più famosi.  Altri bozzetti riconducono a marchi tutt’oggi celebri come la Fiat, la Pirelli o San Pellegrino e Bertolli. Nei primi anni Venti assistiamo a un mutamento non solo stilistico dei manifesti pubblicitari ma anche nel campo delle organizzazioni preposte alla loro realizzazione. In questi anni nascono due importanti agenzie pubblicitarie. La prima, fondata nel 1920, è l’agenzia Maga, dal nome del suo fondatore, il bolognese Giuseppe Magagnoli. La Maga riuscì a raccogliere i migliori cartellonisti presenti sulla piazza, ottenendo così molte commissioni. Inizialmente i cartellonisti realizzavano una serie di manifesti generici senza riferimenti al marchio cui sarebbero stati abbinati. Questo perché la Maga mostrava ai clienti un portfolio di manifesti già preparati, solo successivamente, quando il manifesto era stato venduto, vi si apponeva il marchio dell’azienda. La Maga offriva un servizio completo: ideazione grafica, realizzazione, distribuzione e affissione del manifesto. L’agenzia pubblicava inoltre la rivista “Il pugno nell’occhio”, la cui pubblicazione è documentata fino al 1928. L’altra agenzia era la ACME-Dalmonte, nata nel 1922, che firmò centinaia di campagne. Alla fine degli anni Venti l’isolata figura del cartellonista inizia ad acquistare maggiore spessore e credibilità artistica. Nel 1922 a Milano era nata la prima scuola italiana di pubblicità, promossa dalla Camera di Commercio, e nel 1924 un gruppo di grafici e dirigenti industriali si riunirono in un’associazione pubblicitaria ufficiale, che pubblicherà la rivista “Pubblicità”. Nel 1928 la rivista “L’Ufficio Moderno” indisse un referendum tra i suoi lettori, chiedendo loro se il manifesto pubblicitario potesse essere ritenuto una forma d’arte. Il questionario vide l’adesione di uomini di cultura, artisti, pittori, scrittori, scenografi, critici letterari. Vi partecipò anche Marinetti. L’arte pubblicitaria in quella sede venne considerata come la più nobile dei tempi moderni. In sostanza il referendum decretò che la pubblicità era una forma d’arte (Gianna Giannini e Stefania Calella). Bibl.: E. Papadia, La Rinascente, Bologna 2005; D. Cimorella, A. Villari, Manifesti – Pubblicità e moda italiana 1890-1950, Cinisello Balsamo 2013.

Base d'asta
EUR 15.000,00
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