Pastello su cartone. cm 43 x 34. Pittore dei costumi sociali e del folklore della sua terra natale, l’Abruzzo, nell’ultimo periodo di attività (1883-1900) Michetti risulta particolarmente sensibile alle risonanze della letteratura dannunziana, e come in questo pastello supera la dimensione verista della prima ispirazione, accentuando talvolta in modo quasi innaturale i cromatismi dei suoi dipinti – in specie quelli raffiguranti ritratti di contadine abruzzesi o protagoniste dei racconti popolari di quella terra -, i quali finiscono per emanare intense risonanze simboliche. La ripetitività dei soggetti, e talvolta il cedimento a un gusto puramente illustrativo, non ha impedito a Michetti di essere a tutt’oggi uno degli artisti più richiesti sul mercato nazionale.
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