4 volumi in-8° (mm 178x102). Pagine [8], 231, [1]; [4], 307, [1]; 328; 318 [i.e. 320] con nel complesso 52 belle tavole incise in rame da Domenico dell'Acerra, di cui 16 a piena pagina e 36 ripiegate inclusa la mappa raffigurante la Provincia de' Filosofi. Fioriture sparse, talvolta più marcate, e qualche minimo strappetto lungo le pieghe delle tavole. Legatura ottocentesca in mezza pelle verde con punte in pergamena e piatti marmorizzati.
Importante romanzo utopico-filosofico, prodotto dal vivace e bizzarro ingegno di Zaccaria Seriman, celato sotto le mentite spoglie dell'inglese Enrico Wanton. In questo viaggio immaginario nelle terre sconosciute dell'Oriente e dell'Emisfero australe, che si ricollega al Gulliver swiftiano, Seriman affronta le principali problematiche del suo secolo immaginando differenti modelli culturali e societari, da cui scaturisce anche una pungente satira soprattutto della società veneziana del tempo; cfr. Romanzieri e romanzi del Settecento 229: «la più vasta e completa satira che uno scrittore italiano ci abbia data in forma di romanzo, di tutti gli aspetti della civile società in mezzo alla quale ha vissuto». Il romanzo fu stampato una prima volta in 2 volumi nel 1749, in seguito venne notevolmente ampliato e corredato di belle figure raffiguranti scimmie in vesti umane.