In-8° (mm 138x93). Carte [8], 285, [3]. 4 frontespizi, ognuno con ritratto dell'Aretino in ovale inciso in legno, uno di introduzione alle opere e 3 per le commedie dalla seconda alla quarta. Testatine e capilettera xilografici. Bella copia. Legatura coeva in piena pergamena rigida con risvolti, titoli manoscritti al dorso e timbro di collezione raffigurante una fenice sormontata da corona e in basso il motto Rinasce più gloriosa. Una piccola lacuna nel risvolto del piatto anteriore altrimenti buona conservazione. Tre differenti ex-libris applicati al contropiatto e al foglio di guardia (Sinclair, Ian Greenlees, Carpaneto) oltre a un timbro di collezione.
Ricercata e poco comune edizione. Allacci 468 riteneva che questa edizione fosse da attribuirsi al Marcolini, ma Casali 316 ha persino smentito che si fosse stampata a Venezia indicando come più credibile luogo di stampa Parigi; in anni più recenti si è giunti all'individuazione dello stampatore nella figura di John Wolfe. Dopo che le opere dell'Aretino furono colpite dai fulmini dell'Inquisizione e inserite nel primo Index Librorum Prohibitorum del 1559 nessuno in Italia osò più pubblicarle. Con questa versione alla macchia Wolfe contribuì in modo decisivo alla diffusione di Aretino nella letteratura inglese di fine Cinquecento, con influenze su Shakespeare e sul Volpone di Jonson. Adams A-1562; Brunet I, 407; Casi 161; Choix 21296; Clubb 81; Regenstein 58.