Penna e inchiostro bruno, pennello e acquerello seppia, su tracce di matita rossa su carta vergellata color crema. mm 235x158. Con montaggio: mm 270x193. In basso a destra il numero "3" puntato e al di sotto i versi "Al Re gridò non è, non è già rea costei del furto, e per follia se 'n vanta" (Gerusalemme liberata, II, 28,1-2). Applicato a vecchio supporto in carta vergellata pesante filettato in marrone scuro. Il foglio riconduce alla serie dedicata agli Amori de La Gerusalemme liberata (ovvero alle storie di Olindo e Sofronia, Erminia e Tancredi, Rinaldo e Armida) che il Boscoli eseguì con grande probabilità durante il soggiorno marchigiano tra il 1604 ed il 1608: da un documento redatto attorno al 1611 (manoscritto 539, Biblioteca comunale di Macerata, c. 88v) la raccolta, descritta in venti fogli, risultava già nella collezione del maceratese Luca Fei di Filottrano I fogli hanno misure e tecnica simili e recano un'incorniciatura con l'iscrizione dei versi ai quali sono riferiti. La serie pare tuttavia svincolata da un progetto pittorico, verosimilmente fu eseguita per esser tradotta in incisioni o per il puro compiacimento di un collezionismo colto. Attualmente sono stati individuati quindici esemplari tra collezioni pubbliche e private o passaggi sul mercato antiquario (Bastogi, 2008, pp. 202-207). In particolare un disegno di analogo soggetto è conservato all'Hermitage (inv. 25205, Bastogi, 2008, n. 526).
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