Manoscritto cartaceo a inchiostro bruno. Pagine 557 (in fine alcune bianche). Testo in latino a più mani. Carte ben conservate (solo una decina presentano ossidazione dell’inchiostro che rende più complessa la fruizione del testo). Legatura coeva in piena pergamena rigida con alcuni difetti. Stemmi araldici impressi ai piatti oltre all’indicazione a inchiostro “De rimediis”. Dimensioni 220 x 175 mm.
Il volume contiene quattro trattati. Il primo, il più corposo, di circa 400 pagine, tratta di “Remedii” medicinali, tra i quali: remediis evacuantibus, de purgantibus, suppositoniis, clisetribus, de diureticis, de vomitoriis ecc. oltre a un corposo elenco fi farmaci naturali e unguenti. Il secondo, di 39 pagine, è di Giuseppe Bartolomeo Caccia e riguarda la zoologia ad uso medico: “Zoologia sine de animalis hierarchia virtutibus et auxiliis in medicina”. Tra i molti animali e insetti esaminati troviamo: alces et eiis ungula, elephas et eius dentes, asinus, bos, cervus, lacertus virdis, rana, crocodillus minor, aquila, ciconia, gallus, apes, formica maior e minor, grillus, scarabeus cornutus, anguilla, lucius, perca, sepia, anguillis, serpens vipera e molti altri. Il terzo è un breve trattato di mineralogia ad uso medico, riassunto in tre pagine dal titolo “Mineralogia sine de mineralis hierarchia […] auxiliis in medicina; de terris medicamentosis, de bolis (armena, alba, bohemica ecc.) de argillis (terra lemia, terra samia) ecc. Il quarto e ultimo, di 69 pagine è del medico regio torinese Giovanni Carburi Cefaleno e tratta di medicina, in particolare delle febbri; il titolo è de “Cognoscendis et curandis febribus tractatio”. Dopo il prologo: de difficultatis qui occurrunt in curandis et cognendis febribus, il trattato è diviso in cinque capitoli: de febrium divisione et differrentiis; quomodo presens febris cognoscatur; de causis febrium; de febris exitu; de febris curatione in genere.