In-4° (mm 220x160). Pagine XXXI, [1], 736 + 1 la grande tavola Lignum Febrium (mm 540x400) incisa in rame fuori testo e più volte ripiegata. Marca tipografica xilografata al frontespizio; capilettera, testatine e finalini incisi in legno. Alcune ampie arrossature, fioriture e gore d'acqua sparse, due strappi nel testo alle carte G4-G6 senza perdite, numerosi forellini nel bordo delle pagine 663-669, ben completo della carta di tavola ripiegata con lo schema delle febbri, seppur con tracce di vecchio nastro adesivo e uno strappo profondo maldestramente riparato. Legatura coeva in piena pergamena con titoli manoscritti al dorso e tagli spruzzati.
Seconda edizione dell'opera maggiore del Torti, che ne stabilì la fama a livello europeo, stampata a pochi anni dalla prima (1709). In questo importante studio viene coniato e diffuso il termine 'malaria' e si divulga la scoperta della cura delle febbri perniciose intermittenti per mezzo del chinino o china-china. Cfr. Biblioteca Modenese V, 275; Blake 456; Castiglioni, 562: «libro classico sulle febbri intermittenti [...] accolto in tutta Europa con un favore straordinario [...]. A questo libro si deve la vittoria definitiva della corteccia di chino»; De Renzi IV, 361 e passim; Garrison-Morton 5231; Hirsch V, 704; manca a Heirs of Hippocreates.