1) Piazza della Signoria. Fotocromia, mm. 164x223. Nell'immagine, in basso a sinistra, didascalia stampata in caratteri dorati: "8564. P.Z. - FIRENZE. PIAZZA DELLA SIGNORIA / COL PALAZZO VECCHIO". Sul verso, timbro a inchiostro blu "PHOTOCHROM". 2) Panorama di Firenze. Fotocromia, mm. 165x255, applicata su cartone, mm. 196x294. Nell'immagine, in basso a sinistra, didascalia stampata in caratteri dorati: "8569. P.Z. – FIRENZE". Stampe in buono stato. Piccole pieghe nella foto 1, in basso a sinistra; sul verso del cartone della foto 2, segni di distacco da altro supporto.
Il metodo di stampa in fotocromia (stampa fotomeccanica a colori) fu inventato nel 1888 dallo svizzero Hans Jakob Schmid (un impiegato della casa editrice Orell Füssli) e brevettato dai fratelli Wild, proprietari della stessa casa editrice che presto fu denominata "P.Z." o "Photochrom Zürich" (più tardi "Photoglob Zürich"). Il procedimento fotomeccanico appartiene al genere di stampa fotolitografica da negativi fotografici in bianco e nero (ad ogni colore corrisponde una diversa pietra litografica e la stampa colorata si otteneva con successive battute, da 4 a 15 pietre, ognuna per un diverso inchiostro). Le prime fotocromie furono presentate dai fratelli Wild all'Esposizione Universale di Parigi del 1889 e il loro catalogo si arricchì presto di migliaia di immagini riprese da vari fotografi in tutto il mondo. Queste immagini risalgono probabilmente ai primi anni Novanta e comunque sono anteriori al 1910 (ancora non era stata collocata la copia del David di Michelangelo davanti al Palazzo Vecchio).