In-4° (mm 190x140). Pagine 556 [i.e. 552], [88]. Scacchiera xilografica al frontespizio; stemma del dedicatario Francesco Branciforte al verso. Omesse nella numerazione le p. 353-356. Postille parzialmente cassate al verso della carta P4 e al recto della Bb5; uno strappetto marginale con mancanze alla carta Aa3. Esemplare diffusamente fiorito, con macchiette e gore marginali e altre minime mende. Legatura coeva in piena pelle, con tagli dorati. Gravi mancanze al dorso, abrasioni ai piatti e punte stanche.
Prima edizione di una delle prime, e più ricercate, opere sugli scacchi. Moncada Lo Giudice 498: «Opera di leggendaria rarità che il Mira stima sia il miglior trattato sugli scacchi. Nel 1822 tradotto in inglese da W. Lewis [...]. La presente opera è il primo libro stampato a Militello, feudo del Principe Francesco Branciforte [che] [...] aveva fatto venire da Roma il tipografo trentino Giovanni Rossi [...]. La tipografia funzionò dal 1617 al 1625.» Benché apparsa dopo la pubblicazione del trattato De Ludo Scacchorum in legali methodo tractatus di Tommaso Azzi (Pesaro, 1583), in cui la materia viene affrontata da una prospettiva giuridica, e del Libro nel quale si tratta della maniera di giuocar' a scacchi di Orazio Gianuzio della Manzia (Torino, 1597), di sole cinquantadue pagine, l’opera del Carrera rappresenta la prima ampia trattazione in lingua italiana sull’argomento. Brunet I, 1599; Graesse VI, 254; Mira I, 182; Fumagalli 233.