In-12° (125 x 69 mm). [xvi] 296 pp. [2] tabelle ripiegate. Assenti l’antiporta, le due tavole calcografiche ripiegate, e fascicolo χ2 in fine (foglio di errata e bianca), lavori di tarlo ad alcuni fascicoli, margini un po’ corti e altre trascurabili tracce del tempo. Mezzo vitellino verde di fine Settecento, dorso decorato in oro e a secco, tagli azzurri.
Prima edizione di un’opera giovanile di Galileo, di stampo tolemaico, pubblicata postuma. Il testo ha origine nelle lezioni da lui tenute a Padova alla fine degli anni Novanta del Cinquecento e l’esposizione è probabilmente basata sul De Sphaera del Sacrobosco. Galileo continuò a insegnare l’astronomia geocentrica fino agli inizi del 1600, sebbene avesse privatamente abbracciato il sistema copernicano nel 1597. Fu solo dopo aver utilizzato il telescopio nel 1610 che si espresse pubblicamente in sua difesa.