In-8° (mm 152x98), in 2 parti. Pagine: [16], 318; 78 [6]. Frontespizio con marca xilografica. Seconda parte con proprio frontespizio. Lievi e quasi impercettibili segni del tempo. Legatura moderna in mezza pergamena e piatti marmorizzati, titoli manoscritti al dorso.
In questa opera Botero definisce lo Stato come un «dominio fermo sopra i popoli» e la Ragione di Stato come l’arte di conservarlo, garantendo pace e prosperità. A differenza di Machiavelli, per Botero l’obiettivo non è l’espansione territoriale ma la stabilità, ottenuta attraverso l’economia, tema centrale delle sue opere, che lo pone tra i precursori di Locke e Smith. Sottolineando la superiorità della Monarchia per autorità, durata e ampiezza del governo, Botero evidenzia come persino le repubbliche aristocratiche e democratiche, come Venezia e Genova, si affidino a una figura monocratica per mantenere l’equilibrio dello Stato.