In-folio (mm 272x174). Carte: [122], di cui la prima, la quarta e l’ultima in facsimile. Primi due fascicoli un po’ gualciti e con qualche alone, forellino di tarlo e macchietta, carte occasionalmente fiorite in modo molto pallido, ultimi fascicoli con alone giallo al margine interno. In pergamena rigida moderna con titolo dorato al dorso.
Prima edizione dell’opera che celebra le caratteristiche dell’aristocratico ideale e che incarna da sempre la perfetta definizione di gentiluomo (PMM 59). Ispirata al Castiglione (1478-1529) dal periodo che trascorse alla corte del duca Urbino e dalla sua interazione sociale con personalità influenti tra cui cortigiani, aristocratici e letterati, è scritta in forma di dialogo: raffinati aristocratici discutono virtù (onestà, magnanimità, buone maniere ecc.) e abilità sociali (conoscenza delle lingue straniere, danza, scherma, ecc.) che un cortigiano perfetto dovrebbe avere. Influenzò e plasmò il comportamento dell’aristocrazia europea per decenni, soprattutto in Inghilterra, dove la letteratura e il teatro del XVI secolo erano intrisi degli ideali italiani espressi nel Cortegiano. Il libro fu tradotto nella maggior parte delle lingue europee, e, tra il 1528 e il 1616, ne furono pubblicate non meno di 108 edizioni. Ebbe grande influenza anche in Spagna, dove se ne trovano tracce nel Don Chisciotte. PMM 59.