In-4° (mm 238x170). Pagine [4] bianche, 37, [3], [4] bianche. Con 8 illustrazioni in bianco e nero nel testo. Brossura editoriale illustrata e con titoli in inchiostro rosso e nero al piatto. Segni di usura alle cerniere e strappetti marginali ai piatti. Annotazioni a matita ai piatti. Esemplare recante la data Firenze, 27-VI-34 e le firme degli Artisti e degli Autori della tavolata dell'Antico Fattore. Dedica manoscritta «Alla mia gioia più vera / più intima» siglata C.V. (presumibilmente Candido Vanni, segretario storico del famoso premio letterario fiorentino) al verso della terza carta non numerata. Uno dei 25 esemplari in numeri romani, su una tiratura complessiva di 160 copie.
Prima edizione di questa poesia di Glauco Natòli, esimio francesista dell'università di Firenze, con le illustrazioni di Mario Bacchelli, Bruno Bramanti, Francesco Chiappelli, Lelio Gelli, Bruno Innocenti, Domenico Lazzereschi, Giannino Marchig e Guido Peyron. La placchetta è inoltre arricchita dalle firme di: Montale, Conti, Loria, Tealdi, Colacicchi, Berti, Gelli, Bramanti, Peyron, Chiappelli, Poggi e molti altri. L'opera vinse la terza edizione del Premio Antico Fattore, tenutasi nel 1933 e dedicata alla memoria di Libero Andreotti, scomparso all'inizio del '33; per questo motivo sulla placchetta, pubblicata come tradizione da Vallecchi, si legge Premio "Libero Andreotti".