In-4° (mm 220x157). Pagine XVI, 231[1], in antiporta il ritratto in medaglione del Metastasio; al frontespizio, medaglione con Apollo (da un cammeo nella Imperial Galleria di Firenze). Legatura ottocentesca in mezza pergamena del XIX° secolo con doppio tassello in pelle al dorso; bell’esemplare a pieni margini, in prima edizione assai rara.
Preceduta da una lettera apologetica di Anton Francesco Gori all’Abate Damiani, l’edizione contiene i seguenti componimenti in versi: De’ satelliti di Giove. Della vicendevole gravità de’ corpi, o sia delle forze attrattrici. Del suono. Della luce e sue proprietà. Della vita, e della fecondazione delle piante. Dell’azione de’ corpi celesti. Della pluralità de’ mondi. Dello scioglimento de’ corpi in fiamma. Della natura dell’acqua. «A collection of scientific poems…on two subjects: newtonian phisics and the plurality of the worlds...The poetry of Damiani, which often shows a musicality comparable to that of the poet Giacomo Leopardi, deserves to be recognized and saved from oblivion. Especially remarkable is the implicit “multimedia” proyect of a union among science, poetry, theatre, and music» (Scalera). Gamba, 2214; Viganò, 1514; G. Scalera, Mattia Damiani poet and scientist in eighteenth century Tuscany, in G. B. Vai-W.G.B. Caldwell, The Origins of Geology in Italy, Geological Society of America, 2006, p. 141 segg.