In-folio (mm 508x318). Frontespizio inciso in rame e 40 tavole numerate (tavola 30 ripetuta in fine). Legatura ottocentesca in mezza pergamena, con punte, piatti marmorzzati. Frontespizio e 5 tavole infinestrate alla fine del volume (inclusa la 30, ripetuta), frontespizio e altre tavole con macchie ai margini e vecchi restauri.
Bella serie, alquanto rara, di ornamenti con motivi ad arabeschi e grottesche, dipinti affrescati e a basso rilievo nei vari palazzi di Firenze, in Santa Maria Novella, nella Biblioteca Laurenziana e nella Certosa del Galluzzo, ad opera di Michelangelo, Bernardino Poccetti, Giovanni da Udine, Cosimo Feltrini, Benedetto da Rovezzano ecc. L'opera fu eseguita con sommo impegno e diligenza da Carlo Lasinio (Treviso 1759-Pisa 1838), attivo a Firenze (e successivamente a Pisa) come incisore specializzato nella riproduzione di opere d'arte. Introdusse in Italia il metodo dell'incisione a colori (alla poupée) inventato da Gautier d'Agoty, collaborò a L'Etruria pittrice e riprodusse a colori gli affreschi nel Chiostro della SS. Annunziata e gli autoritratti dei pittori conservati alla Galleria degli Uffizi. Famosa anche la sua attività nel campo della caricatura e delle stampe a carattere popolare (Si ricorda in particolare la serie dei Contadini della Toscana, dei Tipifiorentini, dei Gridi dei venditori ambulanti e dei Proverbi toscani disegnati da Giuseppe Piattoli. Brunet III, 862; Graesse IV, 114.