Matita rossa su carta vergellata con filigrana. mm 198x308. Iscrizione a penna in basso a sinistra: «M.o Ant.o Franceschini».
Secondo fonti antiche (Antoninus Liberalis Mitographus, 5; Ovidius, Metamorphoses, 6, 317) Latona si sarebbe recata in Licia dopo la nascita dei gemelli, Apollo e Diana, per lavarli nel fiume Xanto; qui sarebbe stata cacciata dalla sorgente Melita da alcuni vaccari, che essa allora avrebbe trasformato in rane. La figura della dea che con il braccio levato pare scacciare gli importuni ha certo la sua origine nel prototipo di Annibale Carracci conservato nel castello episcopale di Kromeriz (inv. 331), dipinto già ricordato dal Malvasia a Roma presso i Pamphilj (1678 [1841] p. 358) e inequivocabilmente descritto nell'inventario della famiglia redatto nel1684, una stupefacente tela che già in antico godette di notevole fama stando alle copie (Bratislava, Galleria Nazionale) e alla traduzione incisoria tardo seicentesca di Cesare Fantetti (cfr. A. Brogi, in D. Benati, E. Riccomini, Annibale Carracci. Catalogo della mostra, Bologna e Roma 2006-2007, p. 208, IV.12). Al Franceschini si deve un'altra versione di questo mito, eseguita per il Garten Palast della famiglia Liechtenstein a Vienna (Miller, pp. 266-267, n. 165.1) dove ancora la figura di Latona, benché ritratta in piedi a figura intera, risulta debitrice nei confronti dell'invenzione di Annibale. Nel nostro disegno la dea è seduta a terra con i gemelli in grembo adagiati fra le pieghe della veste - uno dei quali addormentato secondo una tipologia che viene a costituire quasi una cifra dell'artista - secondo uno schema ripetutamente adottato per le numerose raffigurazioni della Carità (Kassel, Staatichen Gemäldegalerie, Miller, p. 210, n. 106; Roma, Galleria d'arte antica di palazzo Barberini, Miller, p. 258, n. 154; Vienna, Kunsthistorischen Museen, Miller, pp. 275-276, n. 170; Londra, Bonhams & Brook, 11 luglio 2001, Miller, p. 365, a) licenziate dal Franceschini per lo più nell'arco degli anni Ottanta. La condotta del foglio, a matita rossa sottile, nonostante alcune rigidità nella resa del pastore a terra sul primo piano, può essere ben confrontata con altri studi autografi del nostro autore. Alcuni piccoli restauri e residui di vecchio montaggio al verso.