Folio (mm 408x285). Leaves [287 of 288]. Signature [a12 b–g10 h12 i–m10 n12 o–t10 v12 x–z8 A–D10 EF8(-F8)]. Text in Roman character (R122) on 44 lines. Our copy is missing the last page; original binding in boards and ¼ leather (detached from the body of the volume), 4 nerves on whitened goatskin leather, 2 clasps and two original leather and metal tenons on the front cut; on the center of the quire there is a parchment maculature ms. to reinforce and support the seams; signature mss in pen for the use of the binder; on the outer wooden cover ms. the title 'BAR SVP(ER) / TITVLO: SOL / MATRIMONIO/'; on the initial end-leaf there are two prayers in latin (XV-XVI century) and an unidentified coat of arms in pen with five bands (those on the left can be seen in a written eradicated script); the side are divided by a sword at the center, rising to the human face and flower with eight petals divided by the hilt of the sword); partially headed in black ink, rare annotations on margins from XV-XVI century. Ineunte.
In-folio (mm 408x285). Carte [287 su 288]. Segnatura: [a12 b–g10 h12 i–m10 n12 o–t10 v12 x–z8 A–D10 EF8(-F8)]. Testo in carattere romano (R122) su 44 linee. Esemplare mancante dell'ultima carta; legatura originale in assi e ¼ di cuoio (staccata dal corpo del volume), 4 nervi su pelle di capra allumata, 2 fermagli e due tenoni originali in cuoio e metallo sul taglio davanti; ai centro dei fascicoli maculature in pergamena ms. di rinforzo per sostenere le cuciture; segnature mss a penna per uso del legatore; sulla coperta lignea anteriore ms. il titolo 'BAR SVP(ER) / TITVLO: SOL / MATRIMONIO/'; alla controguardia iniziale due formule di preghiera in latino (secc. XV-XVI in.) e stemma a penna non identificato con cinque scaglioni (in quelli di sinistra si intravede una scritta evanita); ai lati divisi da una spada al centro, al capo crescente con faccia umana e fiore con otto petali divisa dall' elsa della spada); parzialmente rubricato in inchiostro nero, rare postille marginali del XV-XVI secc. ineunte.
Cfr. ISTC ib00230900; IGI 1368; GW 03612. Edizione impressa pagina per pagina in Trevi a cui si lavorava già il 5 luglio 1470 con carta proveniente da una cartiera appenninica (Foligno, Fabriano o Camerino) con il segno dell'aquila in cerchio. Colophon sottoscritto e datato dal prototipografo tedesco Giovanni Reinhard (che l'anno precedente aveva stampato, sempre nella città umbra, di Francesco Bartoli, Quomodo B. Franciscus petivit a Christo indulgentiam pro Ecclesia S. Mariae de Angelis , ISTC if00290400 IGI 1279, esemplare unico della Biblioteca Universitaria Alessandrina, Roma) in società con cittadini trevani e che si trasferì poi a Roma. Il volume è un monumento della prima tipografia italiana e dell'edizione sono ad oggi noti solo quattro esemplari, tre in Italia e uno nella Biblioteca Apostolica Vaticana. Dai documenti relativi alla società che lo produsse sappiamo che i caratteri utilizzati e un banco (probabilmente un torchio, infatti la società ne possedeva almeno sei) furono venduti al trevano residente a Foligno Evangelista Angelini il 22 novembre 1471 e che dunque la lega tipografica fu utilizzata a Foligno per gettare i caratteri con cui fu stampata da Neumeister l'editio princeps della Comedia dantesca. Pur nella brevità del periodo di attività e nella scarsa produzione la tipografia di Trevi rappresenta un importante momento nella storia della tipografia italiana proprio mentre la nuova arte si diffonde nella stessa Umbria (a Foligno e a Perugia) ad opera di “alamanni” che poi, come Neumeister, attivo a Foligno, e lo stesso Reinhard, tendono a raggiungere Roma, dove la stessa società trevana aveva – come a Perugia – un deposito di libri per la commercializzazione. Condotta in società con alcuni cittadini della piccola città e con l'aiuto per l'approntamento e la correzione del testo di Pietro Donato, dottore in leggi, il volume è il segno materiale, l'oggetto dell'arte, di un'avventura affascinante a cui ci si riferisce nella riga dopo il colophon scrivendo che “Aura silet puppis currens ad litora venit”. Bibl. Gli studi di riferimento sono quelli, sempre validi se pur antichi, di Tommaso Valenti , Per la storia della stampa in Italia: la più antica società tipografica (Trevi-Umbria 1470), “La Bibliofilia” XXVI, 1924, pp. 105-127 e La tipografia di Trevi e i suoi incunaboli, “Accademie e Biblioteche d'Italia”, V, 1933, quest'ultimo in linea , che raccolgono anche la bibliografia precedente.
Scheda a cura del Dott. Piero Scapecchi