Acquaforte e puntasecca mm 230x300. Foglio mm 500x700. Firmata, datata 1944, titolata e numerata a matita in basso. Es. n. 14/30. La più affascinante incisione di Bianchi Barriviera. “Proviamo ad azzardare un’interpretazione che tiene conto di elementi autobiografici e associa quest’opera ad alcune altre incisioni di soggetto inconsueto nella produzione di Bianchi Barriviera, tutte realizzate tra il 1942 e il 1945: Natura morta con lo specchio, il teschio e l’arlecchino (1943), Autoritratto nello specchio «Mezza vita è passata» (1943-1945), Carnasciale o le maschere ubriache (1944-1945). Sono gli anni della Seconda Guerra Mondiale, un periodo particolarmente doloroso per l’artista perché segnato dall’incertezza per la sorte del fratello tragicamente disperso sul fronte russo. Una tazza di tè può forse essere letta come un moderno memento mori, un’acuta meditazione sulla vita e sulla morte”. Silvia Bianchi, Invito alla lettura delle stampe. Bianchi Barriviera, “Una tazza di tè”, in “Grafica d’Arte”, A. XXIV, n. 94, aprile-giugno 2013, pp. 22-23.
Perfetto esemplare.