Manoscritti a inchiostro nero e blu. Alcune carte dattiloscritte su carta intestata. Dimensioni varie.
L’avvocato Pollice, autore dell’articolo «La verità sul caso Callas», richiede di poter pubblicare una lettera della celebre soprano a lui inviatagli da Parigi (e qui allegata, autografa (o di mano del marito? ) a proposito del «caso di Roma, per il quale tanto chiasso è stato fatto e tanto se ne fa ancora, purtroppo!». La Callas lamenta il “troppo inchiostro” che si versa sempre su di lei e sul suo lavoro, cosa che non accade per altri artisti. La Callas però non darà il permesso alla pubblicazione «dal momento che si tratta di corrispondenza privata».