Penna e pennello e inchiostro marrone, con aggiunta di materia grassa (olio), matita rossa e rialzato a biacca; su carta tinta e lievemente preparata color nocciola. Foglio: mm 394x272. Importante disegno di Giovanni Cavedone, già noto e pubblicato da N. Roio, in E. Negro-N.Roio, Giacomo Cavedone 1577-1660, con un’appendice documentaria di C. Giovannini, Modena, Artioli Editore, 1994, p. 190, cat. 399A, come proveniente da collezione privata di ubicazione ignota: “Il disegno (olio, matita rossa, biacca su carta preparata color nocciola (mm392x275) mostra le caratteristiche della prima maturità cavedoniana. Potrebbe essere preparatorio per il «quadro di S. Giorgio» che Cavedone avrebbe voluto donare al Comune di Sassuolo nel 1621 (cfr. ivi, Regesto ad annum, e catalogo n. 371)”. Non è dato sapere se quell’opera sia mai stata eseguita. Il disegno presenta alcune delle peculiarità dello stile del modenese a cominciare dalla fine del primo decennio del XVII secolo (secondo la ricostruzione del corpus edito e inedito fatta da Mario Di Giampaolo, Per Giacomo Cavedone disegnatore, “Antichità Viva, XXIII, 1984, 2, pp. 21-25) ossia “l’uso della biacca e la preparazione della carta […] color terra di Siena bruciata” che caratterizza altri fogli preparatori a dipinti, ad esempio l’Adorazione dei Pastori per la Cappella Arrigoni di Bologna, 1611-1615, negli studi del Louvre e del Gabinetto Disegni e Stampe degli Uffizi, in particolare GDSU 18699 F.
Il foglio originale è interamente incollato (controfondato) ad una carta a vergelle pesante (sec. XVIII) tinta di rosa-marrone. Lo stato di conservazione è buono anche se vi sono tracce di lievi danni (piccoli strappi, pieghe, lieve sporcizia, arricciature da colla sottostante) e tamponature di colore soprattutto lungo i bordi, inferiormente e verso il centro a sinistra).