Manoscritto a inchiostro nero. 4 pagine scritte al recto con motto «Io ho quel che ho donato». Busta originale conservata, con indirizzo autografo e sigillo in ceralacca blu. Dimensioni mm 330x245.
«Caro amico, studiavo sopra il Ricciardetto ed ero al verso: Ferraù, tu mi fai strasecolare, disse Rinaldo e si batté sull’anca… Ma alle sue notizie inattese ho esclamato col Redi, senza aver strabevuto: "Me n strasecolo, me ne strabilio!". Le notizie sono strabilianti. Di quella triestina non ho cura. E non so se que due sien proprio quelli che, or è parecchi giorni, vennero al Vittoriale con una lettera di Pietro Belli dichiarandosi legionari, e non furono ricevuti. Ma mi turba la comunicazione segreta della "Meraviglia d’oro". Dopo tre giorni, accolsi iersera l’antico compagno di volo; e non gli scorsi alcun segno di squilibrio, all’infuori delle solite bizzarrie che sono nella sua natura. Son rimasto chiuso nella fucina; e, come mi accade alla vigilia delle mie commemorazioni eroiche, entro in agonia. Per chiedere chiarimenti, spero di rivederla domani. Stanotte, attraverso la porta, mi fu detto che era giunto l’equipaggio del "Norge"!!! Strasecolai. Ma è vero? La pazzia imperversa sul mondo? Buona notte […]». Giovanni Rizzo fu commissario di polizia incaricato da Mussolini al controllo del Vate.