Penna e inchiostro di china su cartoncino bianco. mm 360x250. Firmato e datato a penna in basso a destra e sotto ripetuta a matita. Titolo a penna nel margine inferiore e al centro “Giurate giurate” a matita. Martini realizzò per Amleto quindici tavole negli anni tra il 1905, 1910, 1911, 1920, riprendendole poi nel 1930, 1934, e ancora nel 1946. Questo è uno dei primissimi lavori del ciclo. “Al pari delle tematiche di Poe, l’Amleto shakespeariano è uno dei soggetti che maggiormente ha colpito la fantasia martiniana; del resto, in un’estetica che privilegia la percezione psichica totale e la contemporaneità dell’onirico allo stato di veglia, il personaggio del principe di Danimarca incarna alla perfezione l’ideale della duplicità dell’io, del dissidio tra anima e corpo, malvagità e bontà, assenza e presenza (“to be or not to be”) ragione e follia”. Marco Lorandi in Alberto Martini. Mostra antologica, catalogo della mostra, Milano 1985, p. 176.
-