Manoscritto a inchiostro seppia (mm 190x120). 1 bifolio, scritte 2 pagine. Parzialmente applicato su cartoncino moderno. SI ALLEGANO: 4 sonetti (3 manoscritti e 1 a stampa) dei seguenti autori: Ippolito Pindemonte, il Canonico Boccaccio, Vincenzo Monti e Antonio Mezzanotte. Dimensioni varie.
I DOCUMENTO: Componimento autografo (?) in versi. Non firmato. Giovanni Pindemonte, fratello di Ippolito, arrivò a Milano nel 1806, ma ben presto di allontanò indignato dalla città lombarda per tornare a Verona. Questo è il sonetto di addio, all’epoca divenuto molto celebre: «Fanarotti fotui, genia bricona, / Ve lasso, ve go in e... e vado via, / Ve maledissa el Ciel, Gesù e Maria / Gente porca, p... e busarona. / Finalmente a veder torno Verona, / Verona alma Città e Patria mia, / Ove genio, bontade e cortesia / Facilmente ritrova ogni persona. / Ve incenerissa il Ciel orrido e tristo, / Asilo di 'sozzure e popol rio / D’infamità e lupanario misto. / Aborti di natura in odio a Dio, / Feccia più rea del traditor di Cristo, / Ladroni infami e scelerati addio». Seguono altri due componimenti in versi: uno senza titolo, l’altro Napoleone a S. Elena.