In-12° (mm 140x80). Carte 70, [1], manca l'ultima carta bianca. Marca dello stampatore al frontespizio, altra marca in fine, bei capilettera abitati, il tutto inciso in legno. Lacuna reintegrata al frontespizio ed esili lavori di tarlo riparati, lievi arrossature sparse. Cartonato rivestito in carta xilografata. SI AGGIUNGE: Id., La seconda libraria. (Al colophon:) In Vinegia: Per Francesco Marcolini, 1551. In-12° (mm 135x75). Carte 112, [8]. Marca dello stampatore xilografica al frontespizio, altra marca incisa in legno in fine. Restauri marginali al frontespizio e altri minimi difetti. Legatura ottocentesca in piena pergamena rigida con titoli dorati su falso tassello al dorso. Note di possesso sbiadite al frontespizio, ex-libris settecentesco manoscritto al verso di carta 12.
La prima e seconda Libraria del Doni, entrambe in prima edizione: «Le Librarie sono l'opera più singolare e la più utile uscita dalla penna feconda e bizzarra del Doni» cui si deve il merito e il primato in Italia di «aver posto in atto pratico il concetto di una biblioteca volgare nazionale, e di un giornale letterario» (Casali 193). I OPERA: La prima edizione si distingue dalla seconda, edita nello stesso anno, per l'avviso ai lettori - più lungo e posto a carta 44 anziché a carta 43v - e per la soppressione del nome di Lodovico Domenichi, «contro il quale [...] era scoppiata la inimicizia del Doni» (Bongi I, 287, 297). II OPERA: Casali 192: «Pubblicò il Doni nel 1550 per le stampe dei Gioliti un'altra libraria, che non appellò prima, perché forse non pensava allora di comporre e dare alla luce questa seconda, che tratta dei libri a penna inediti, mentre coll'altra aveva trattato dei libri già stampati».