Olio su tavoletta. mm 190x95. Firmato in basso a destra: “F. Depero”. Titolato “I baffuti giganti” sul lato destro verticalmente. Altra scritta sul lato sinistro: “Tramvai”. Bozzetto di marionetta L’uomo con baffi, costume con abiti metallici per I baffuti giganti, rappresentazione teatrale legata all’esperienza dei Balli Plastici nei quali gli attori erano sostituiti da marionette. Si conoscono altre versioni del soggetto, tra cui un disegno conservato al Museo Depero di Rovereto. I “Balli Plastici” sono un progetto nato nel 1917-1918 dalla collaborazione tra il futurista trentino Fortunato Depero e il poeta svizzero Gilbert Clavel. L’idea base, nata come provocazione e follia utopica, si delineò nel 1917, quando, Depero soggiornò con il poeta svizzero a Capri per studiare le illustrazione del racconto Un istituto per suicidi. Accolse la partecipazione artistica di alcuni dei maggiori musicisti dell’epoca, come Alfredo Casella, Gerald Tyrwhitt, Francesco Malipiero, e anche Bela Bartók, che firmò con lo pseudonimo di Chemenov. Vennero rappresentati a Roma nel 1918 e replicati undici volte nel Teatro dei Piccoli in Palazzo Odescalchi, uno spazio inedito, creato dal mago dei burattini Vittorio Podrecca. I “Balli Plastici” sono una delle prime sperimentazioni di teatro d’avanguardia, basata su un principio semplice quanto dirompente che sarebbe stato esplorato in quegli anni in Russia, e dalla Bauhaus e Schlemmer negli anni a venire: “gli attori sono marionette dai movimenti meccanici e rigidi: personaggi che richiamano i valori dell’infanzia, del sogno, del magico...”
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