Acquaforte e acquatinta. mm 635x800. Foglio: mm 965x750. Titolata e firmata a matita in basso ai lati. Rara incisione simbolista di grande formato. L'opera di Kolb, eccezion fatta per i suoi numerosi disegni e alcuni dipinti, si sviluppa principalmente in ambito grafico, attraverso la realizzazione, nei primi anni del '900 di incisioni di grande formato come il trittico Nacht (1903) e Sphinx (1904), di numerose cartelle e diversi volumi, tra i quali il Beethoven, il Tristan e i due cicli litografici Ilias (1921) e Odyssee (1922), successivamente raccolti in un unico volume. Di notevole interesse la sua ampia e raffinata produzione di ex-libris a cui l'artista si dedica la stessa passione che riserva alle sue lastre più grandi. La raffigurazione del nudo, studiato e ritratto in tutte le posizioni, è sicuramente il soggetto maggiormente rappresentato in tutta l'opera di Kolb, sicuramente tra i maggiori artisti influenzati dall’esempio di Max Klinger.
Alcuni strappi parzialmente riparati nei margini, di cui uno in alto per 2 centimetri all’interno dell’inciso.