Acquaforte. mm 330x232. Foglio: mm 430x210. A matita in basso ai lati: «a.n. – Dario Wolf». Più in basso scritto in titolo: Il mito della montagna (Campanile Basso)”. Nell’anno della scomparsa di Pino Prati morto tragicamente durante una scalata, Wolf incideva una delle sue più belle acqueforti simboliste, Il mito della montagna che Armando Audoli nelle belle pagine dedicate all’artista (2004) definisce “un canto spiegato sull’abisso di una teologia negativa, è una lirica visiva simbolista intonata sui rintocchi morbosi di un’indecifrabile dottrina esoterica della vertigine montana, è l’oracolare declinazione allegorica di un credo inconfessabile”. Bibliografia: Bruno Passamani (a cura di), Dario Wolf 1901-1971, catalogo mostra Trento 1973, Calliano 1973, n. 13; Alberto Weber (a cura di), Dario Wolf, con un testo di Armando Audoli, catalogo mostra Torino 2004, p. (23); Peter Assmann, Armando Audoli, Dario Wolf, catalogo mostra Linz 2007, Linz 2007, p. 51; E. Bardazzi (a cura di), Sigmund Lipinsky - Dario Wolf e altri maestri dell’incisione simbolista, catalogo mostra Roma 2012, p. 78, n. 31.
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