Manoscritto autografo a inchiostro nero. 19 pagine numerate. Con correzioni e cancellature nel testo. Carte rilegate in volume in pelle con titoli in oro. Dimensioni: 285x220 mm.
L’Opera Nazionale del Dopolavoro venne istituita dal regime fascista nel 1925. Il testo, un encomio al regime dal contenuto molto interessante, è relativo ad un concorso per compositori italiani iscritti al Partito Nazionale Fascista, per «promuovere la rinascita del nostro bel canto ed il riavvicinamento dei compositori moderni alla sana sensibilità popolare […]».