Olio su tela. cm 82,5x100. Secondo la tradizione cattolica, Agata, nobile catanese, venne consacrata a Dio giovanissima. Quando, attorno al 250, giunse a Catania il proconsole Quinziano, con l'intento di far rispettare l'editto dell'imperatore Decio, che chiedeva a tutti i cristiani di abiurare pubblicamente, sfociato in una feroce persecuzione, Agata oppose un deciso rifiuto: Quinziano tentò prima di corromperla, poi la sottopose a processo ed infine la fece incarcerare e torturare con il violento strappo delle mammelle mediante delle tenaglie. La tradizione indica che nella notte venne visitata da San Pietro accompagnato da un angelo, che la rassicurò portandole conforto e ne risanò miracolosamente le ferite. Il tema è stato affrontato da vari artisti fiorentini del Seicento, in particolare la figura dell'angelo rimanda a Simone Pignoni e alla sua scuola, anche se gli effetti in chiaro e la pittura pastosa annunciano già il secolo successivo.
In cornice laccata. cm 103x125. Piccoli distacchi e graffio nella parte sinistra della pittura.