In-4° (mm 198x145). Pagine [16] (di 24, mancano le carte del fascicolo c), 428 [ma 396 per mancanze]. [20]. Esemplare scompleto delle carte c1-c4 con il Discorso di Carlo Pinto, delle pagine 153-168 e 297-312, con macchie e restauri al frontespizio e ad altre carte, fori di tarlo marginali sparsi, gore d'acqua e altre mende. Legatura moderna in mezza tela con punte e piatti rivestiti di carta marmorizzata.
Copia mediocre e scompleta di libro raro e celebre, in prima edizione. Dei tre Dialoghi qui raccolti, quello che assicurò la notorietà al suo Autore, il medico e filosofo di Melfi Vincenzo Bruno, fu il primo: il Dialogo delle tarantole di due Filosofi dimandati Pico et Opaco. In questo dialogo si tratta infatti del tarantismo, e più in particolare di uno specifico episodio accorso a Venosa, città della Basilicata poco distante da Melfi, nell'estate del 1596. Con l'apparizione di una cometa dal 14 luglio al 2 agosto si verificarono diversi avvenimenti portentosi, come il risveglio di numerose tarantole che morsero molti degli abitanti inducendoli a comportamenti bizzarri e stravaganti. Manca a Brunet e Gamba, che citano altra opera dell'Autore, Piantanida e Pitrè. Cfr. Haym 585.3.