In-folio (mm 345x230). Pagine [52], 419, [31] (di 33, manca la carta bianca finale). Con una bella antiporta allegorica incisa in rame da Edelinck su disegno di Le Pautre e 57 tavole calcografiche fuori testo, di cui 1 più volte ripiegata e 5 su doppia pagina. Bell'esemplare ad ampi margini e con le tavole in fresca e nitida tiratura, purtroppo con alcune bruniture intense lungo il volume, completo delle due carte iniziali bianche π1 e ã1, anteposta dal legatore, ma mancante della bianca finale. Legatura coeva in piena pergamena con titolo manoscritto al dorso; mancanze sia ai piatti che al dorso. Due diversi ex-libris applicati al contropiatto anteriore.
Prima edizione di questa importante opera in cui l'Autore riporta le osservazioni fatte attraverso i telescopi di sua invenzione. Qui il padre cappuccino Chérubin d'Orléans descrive inoltre per la prima volta il cannocchiale binoculare da lui inventato, di cui nel Museo Galilei di Firenze si conserva un esemplare databile intorno al 1675 costruito per Cosimo III de' Medici. Duncan 2360: «This is the standard work of optics of the 17th century [...]. He is the inventor of the opera glasses, which here figures together with other optical inventions. He describes the grinding of lenses and the plates illustrate every aspect of a lens maker's workshop»; Krivatsy 2427; Poggendorff I, 430.