In-folio (mm 494x350). Pagine [6] (due frontespizi figurati, in latino e in italiano, e antiporta con ritratto di Carlo III), 181, [1]. Con nel complesso 60 (di 65) illustrazioni finemente incise in rame e numerate I-LXV, di cui 16 nel testo a mo' di testatine e finalini, 39 (di 44) a piena pagina fuori testo, 5 a doppia pagina di cui una anche ripiegata. Esemplare scompleto di 5 tavole ma buona copia in carta forte azzurrina, con solo forellini di tarlo marginali iniziali e in fine di volume, alcune carte con arrossature e uno strappo riparato lungo la piegatura di tavola IX, la grande veduta delle rovine di Pesto, altro strappo al centro della tavola XLV e altre con minuscoli forellini di tarlo. Legatura ottocentesca in mezza pergamena con punte e piatti marmorizzati, titoli e decori impressi in oro al dorso. Conservate sciolte all'interno 3 tavole in carta normale, di cui 2 'in sostituzione' delle rispettive tavole mancanti.
Edizione originale, la nostra copia con testo e tavole in carta forte azzurrina, purtroppo scompleta di 5 tavole. La prima raffigurazione delle rovine di Peastum, rinvenute tra il 1750 e il 1758 dall'architetto Soufflot e dall'archeologo Winckelman, si deve a Thomas Major, che pubblicò l'opera The ruins of Paestum a Londra nel 1768. Tuttavia, come sottolinea Cicognara 2693 l'opera del Paoli è molto più esatta, sia per il testo che per le splendide tavole eseguite dai migliori artisti del tempo: Bartolozzi, Volpato, la Marra, Nolli, Polanzani, Baratti, Pignatoni su disegni di Tiepolo, Panini, Rajola, Nicole e Dominici. Berlin Kat. 1905; Brunet V, 308; Comolli I, 265.