2 opere in 1 volume in-folio (mm 330x215). Pagine [44], CCCCVI, [2]. Frontespizio stampato in inchiostro rosso e nero entro bella bordura architettonica e al centro piccola marca dello stampatore, altra e più grande in fine, il tutto xilografico. Splendidi capilettera abitati da puttini o filigranati su sfondo nero. LEGATO CON: Id., De institutione Reipu. libri novem, historiarum sententiarumque varietate refertissimi... (Al colophon:) Parrhisiis: impraessorum opera [...] Petri Vidoue [...] impensis vero Galioti a Prado, 1520. Carte [16], CXLI. Grande marca dello stampatore al frontespizio e 9 belle illustrazioni incise in legno a piena pagina nel testo, di cui una con una piccola lacuna nell'inciso. Testo di entrambe le opere riquadrato in inchiostro rosso. Alcuni fascicoli lievemente bruniti ma ottimo esemplare ad ampi margini. Legatura coeva in pieno vitello maculato su assi di legno con plurime cornici concentriche a fregi fitomorfi e geometrici alternati a triplici filetti impresse a secco e in oro ai piatti, con ferri ai piccoli fiori impressi al centro e accantonati esterni, dorso muto a sei nervi; abrasioni e lacune ai piatti, difetti alle cerniere e restauri. Entro cofanetto in tela
Patrizi, nominato vescovo di Gaeta da Pio II nel 1461, fu autore di molte poesie e di alcune orazioni latine, ma le sue opere più note e importanti sono i due trattati qui raccolti, il De institutione reipublicae e l'Enneas de regno & regis institutione - editi per la prima volta rispettivamente nel 1518 e nel 1510. Favorevole ai governi monarchici, Il Patrizi intende definire i principi guiridici su cui deve fondarsi uno stato libero.