In-12° (mm 135x70). Carte [12], l'ultima bianca, 71, 1 bianca coeva. Bella copia. Pergamena semirigida coeva con titolo manoscritto al dorso. Il termoscopio di Galileo per la misurazione della febbre, inventando così di fatto il termometro. Questa opera importantissima fu anche la prima che prese in considerazione la cosiddetta respirazione insensibile, cioè la prima ricerca sul metabolismo.
Opera celeberrima scritta in forma di brevi aforismi, «considerata insieme al De motu cordis di W. Harvey come il più importante libro di medicina del Seicento» (I classici che hanno fatto l'Italia); tale fu la sua diffusione da conoscere innumerevoli ristampe. In questo studio l'Autore, professore di medicina sperimentale a Padova, per primo si occupa delle fluttuazioni del peso corporeo in relazione ai liquidi e ai solidi, che aveva investigato e sperimentato anche attraverso un dispositivo da lui messo a punto - la statera medica, una sedia-bilancia. La nostra copia appartiene alla terza edizione, dopo le prime due stampate nel 1614 a Venezia e Lipsia - e al pari di quelle rarissima - notevolmente ampliata e che contiene l'aggiunta nella prima sezione un capitolo sulla peste (nn. 126-140) frutto dell'esperienza diretta che egli ebbe della terribile epidemia del 1630-1631, la famosa pestilenza de I Promessi Sposi. Cfr. Morton 572.1. Questa edizione manca a Wellcome, che cita la prima del 1614, e a Piantanida, che cita edizioni successive.