2 parti in 1 volume in-folio (mm 310x223). Pagine [14], 1 carta bianca, 342 [i.e. 332], [4] con uno splendido frontespizio architettonico inciso da Francesco Valegio e Catarino Doino e 79 belle tavole anatomiche incise in rame a piena pagina, di cui una non numerata. Tarlo dalla pagina 303 fino in fine, che da pagina 315 interessa anche testo e tavole, altrimenti ottima copia. PRECEDUTO DA: Id., Artis medicinalis Tomus Tertius. In quo continentur De Ratione Victus Lib. VIII, De Medicamentis Lib. VIII, De Chirurgia Lib. IV... Venetiis: Apud Iuntas, 1611. Pagine [12], 112, [14] (di 16), 268, [8], 124 [i.e. 122], 1 carta bianca. Marca giuntina al frontespizio, capilettera figurati e testatine, alcune figure incise in legno nel testo. Manca carta a1 della seconda parte, come negli altri esemplari consultati e probabilmente bianca. Legatura coeva in piena pergamena semifloscia con titoli manoscritti al dorso; lacerti di legacci, forellini di tarlo. Dalla collezione del Dott. Vincenzo Gallucci, il cardiochirurgo che eseguì il primo trapianto di cuore in Italia.
Il solo terzo tomo dell'Ars medicinalis di Guidi, edita dai successori di Lucantonio Giunta nel 1611 in 4 parti più una quinta con gli scritti medici del nipote e curatore dell'edizione, Guido Guidi il Giovane. Il terzo tomo contiene la terza parte, con il De Ractione Victus, De Medicamentis e De Chirurgia e la quarta parte costituita dal De anatome corporis humani, con proprio frontespizio. Su quest'ultima opera, edita qui per la prima volta, si vedano Camerini, Annali dei Giunti 1158-1159; Choulant 212: «The plates are mostly new and original. They remind one more of Eustachius than to Vesalius»; Heirs of Hippocrates 265: «his descriptions of the vertebrae, cartilaginous structures, and bones of the skull were better than those of his predecessors. Guidi also made original studies on the mechanics of articulation in the human body and described the anatomical structures in the pterygoid bone that bear his name. Some of the figures in the seventy-nine engraved copperplates were adapted from Vesalius, a fact which Guidi states early in the book»; Krivatsy 5118; Garrison-Morton 380; Norman 955; Walleriana 3816.