Manoscritto cartaceo in-4° (mm 202x138). Carte 5 bianche, [5], 359, [4]. Testo vergato in bella grafia tardo cinquecentesca in inchiostro bruno. Almeno 20 carte lungo il volume presentano strappi più o meno grandi, anche con lacune, dovute all'ossidazione dell'inchiostro (carta 30, 178-80, 192-94 ecc.); manca parte della carta 255, apparentemente bruciata. Splendida legatura coeva in marocchino rosso su assicelle di legno, con tre cornici concentriche di fasci di filetti impresse a secco ai piatti e al centro una losanga a motivi arabeggianti contornata da piccoli ferri a ghianda e a foglia di vite; titoli manoscritti su pecetta cartacea applicata al dorso a 3 nervi, cerniere integre. Qualche forellino di tarlo e alcune abrasioni ma nel complesso splendida legatura ben conservata.
Suor Fiammetta, nata Brigida, membro della importante famiglia dei Frescobaldi, fu monaca domenicana del convento di S. Jacopo a Ripoli. Il Richa, quando nelle sue Notizie istoriche parla della Chiesa e del Convento di S. Jacopo, la cita lodandone la sublime, colta e prolifera produzione, e ne elogia in particolar modo la splendida grafia: «ella scrisse di sua mano tanti, e sì fatti volumi con tal accuratezza di caratteri, che sembrano da una stamperia usciti». Sebbene la maggior parte delle opere di Fiammetta Frescobaldi siano andate perdute, così come la sua corrispondenza con i maggiori letterati del tempo, è noto che ella, costretta a letto dall'età di 25 anni per una paralisi alle gambe, si dedicò alla composizione e traduzione dal latino di opere storiche, religiose e agiografiche, attingendo al patrimonio librario del convento e alla preziosa collezione di libri regalatale dai suoi parenti e amici. Tradusse, citando sempre le sue fonti, 118 Vite di Santi dal Lippomanno e dal Surio (Nei Monasteri Fiorentini 196). Il nostro manoscritto è probabilmente uno dei pochi volumi ancora esistenti.