Penna e inchiostro bruno, pennello e acquerello seppia, su tracce di matita di grafite. Carta vergellata pesante con filigrana non identificabile. mm 283x310. Inserito in vecchio passepartout decorato. Con il montaggio mm 345x385. Il disegno raffigura un episodio occorso dopo la morte di Cesare (44 a.C.) quando, per ottenere la conferma del suo ufficio di console, Dolabella si unì a Marco Giunio Bruto e agli altri cesaricidi, al punto di fare distruggere l'altare e la colonna eretti in onore di Cesare nel foro e fare uccidere chi vi si avvicinava per offrire onori divini.