Manoscritto musicale di copista. Pagine 4 (3 scritte). Spartito per voce di contralto e continuo (indicati i versi delle due strofe dell’aria). Manoscritto a inchiostro marrone scuro su carta pesante, con filigrana, pentagrammata a mano (4 pentagrammi). 2 fogli legati tra loro da uno spillo. Dimensioni: 104x267 mm. SI AGGIUNGE: Bel morir morte gradita. Aria per soprano e continuo (in 12/8). Fine XVII secolo. 3 pagine scritte. SI AGGIUNGONO: 2 piccoli spartiti per la sola voce del basso tratti da arie o madrigali con incipit: “Mi fai tanto languire” e “Amor un giorno”. Fine XVII secolo.
I DOCUMENTO: L’opera L’honestà negli amori è stata scritta dal giovanissimo Scarlatti nel 1680, allora maestro di Cappella della Regina di Svezia. L’opera fu destinata ad una enorme fortuna nei teatri minori e privati italiani, dalla Sicilia a Venezia. Il soggetto sarà ripreso negli anni successivi in molti lavori di altri compositori, fino a qualche eco nel libretto dell’Italiana in Algeri scritto da Angelo Anelli e musicato anche da Rossini (1813). L’aria qui presentata è cantata dal personaggio di Rosmina (Atto II, scena 14). Nella stessa opera si trova anche il celebre brano “Già il sole dal Gange”. Una copia di “Se discaccio Alì dal core”, ma scritta per la voce di soprano, è conservata a Roma presso la Biblioteca e Archivio musicale dell’Accademia di S. Cecilia.