Acquaforte e bulino. mm 480x235. Foglio: mm 585x405. A. Lipinsky 1940, n. 5. Grochala 1995, n. 14. Bardazzi 2012, n. 5. Firmata a matita in basso a destra. Le Parche è considerato, insieme a Calma marina, il capolavoro incisorio di Lipinsky più noto e ammirato. Il gusto neorinascimentale di sapore preraffaellita sottolineato in calce dai versetti di Lorenzo il Magnifico (Quant’è bella giovinezza. che si fugge tuttavia, chi vuol essere lieto, sia: di doman non v’è certezza) si fonde a un austero e a tratti crudo rigore di filiazione düreriana. Il corpo disfatto della vecchia Atropo è però controbilanciato dal nudo fiorente di Lachesi e dalla preziosa veste damascata di Cloto - a cui presta le sembianze la modella Mariuccia, raffigurata col solo volto anche in un disegno e in un’incisione - mentre la terra è disseminata di fiori e alle loro spalle si intravede la fontana della vita. Un velo nero avvolge ognuna figura e pare sottintendere l’irrevocabilità del fato. Tuttavia, malgrado l’impianto severo, prevale come sempre nell’artista il senso nobile e sereno dell’armonia anche se ammantato di presagi luttuosi.
Bellissima impressione con ampi margini, in ottimo stato di conservazione.