Manoscritto cartaceo a inchiostro bruno. Pagine [5], 279, [3]. Numerazione saltuaria ai margini superiori delle pagine. Carte ottimamente conservate. Testo in italiano. Sono presenti due carte di titolo (che riportano il medesimo testo). I testi delle ricette sono compilate da un’unica mano. Al contropiatto ex libris di William John, sesto Lord Monson con stemma alle armi Burton Library. Alla carta sulla quale è indicato il primo titolo, etichetta a stampa The Right Hon. Lord Monson, Casa Lagheswerd, à Florence (Toscane). Legatura settecentesca in pelle (ammalorata al dorso e agli angoli) con tracce di antiche staffe per bandelle (mancanti). Dimensioni mm 190 x 230.
Corposo e intrigante ricettario di pasticceria (e non solo) di fine ‘600, redatto sulle indicazioni di Domenico Belloni, cuoco personale del Granduca Cosimo III e di sua figlia Anna Maria Luisa de' Medici, Elettrice Palatina. Una preziosa testimonianza della raffinata arte culinaria italiana, che fa riscoprire antichi ingredienti e terminologie ormai in disuso. Le 138 ricette in indice riguardano latte, dolci, biscotti, conserve, crostate, sciroppi, frutta ecc., ma sono presenti anche ricette non dolciarie che riguardano mostarda e tartufi: “modo per fare una salsa verde di capponi di galera; per fare crostini di caviale alla romana; per fare crostini di acciughe; per fare capponi di galera alla romana […] per fare una insalata di cappone”. Le ricette sono precedute da un indice: “per fare latte al Inghilese, per fare in Cicchere, per fare latte con cannella, per fare latte con moscadello […] per fare vuova smolle, con mandorle […] per fare torta di marzapane e appiole (mele) alla romana […] per fare biscottini di agresto (mosto con aceto e spezie); […] per far conserva di cedrato […] per far conserva di tartufi […] per far conserva di fiori garofoli […] per canndire marroni freschi […] per fare gelo di lammpioni […] per conservare ciliegie alla francese […] per sciroppare mele panaie […] per fare tortelle di rose […] vuova alla chinese a bagno […] stummia di latte diacciato […] per fare lanato di ciliegie diacciate […] mostarda di marmellata; per condire tartufi interi”. Tutte le ricette sono descritte anche con precise indicazioni tecniche: lo metterete sopra il fuoco lento durando sempre a dimenarlo con un mestolo di legnio e si dimena per il medesimo verso, perché voltando la mano molte volte inpazza con gran facilità […] quando resta attaccato sopra del mestolino si potrà immediatamente levar dal fuoco […] e di tempo: […] si piglia dodici huova […] e si piglia venti oncie di zucchero […] e si sbatte ogni cosa insieme continuando per una hora e mezzo […].