Manoscritto a inchiostro nero. 1 bifolio, scritte4 pagine. Dimensioni: 228x125 mm. SI AGGIUNGE: Id. Minuta di lettera autografa firmata. Datata 3 gennaio 1845.
I DOCUMENTO: “[...] Perdonate alla mia testa che appena adesso si risente dal letargo [...]. Consolatevi piuttosto meco, e del miglior metodo di vita , e della pace che ho interamente ricuperata. Voi sapete quello che mi affliggeva, siete stato depositario delle mie contentezze, dei miei affanni; e piuttosto che deridermi o tradirmi, come tanti che mai ho degnato della mia fiducia han fatto, avete piuttosto compassionato e consigliato il mio ardore giovanile né l’impeto della passione, e la prepotenza dell’età, non mi consentiva reprimere e celare interamente. Io sono stato vittima dei bindoli e dei raggiratori; ma non preme e tutti ho dimenticato; non mi cadrà mai però dall’animo grato la memoria di quei pochi che in tante avversità di animi e di circostanze ascoltarono piuttosto la voce dell’amicizia che il sussurro della malignità e del vano trionfo. Ma “per correr miglior acqua alza le vele omai la navicella del mio ingegno, che lascia dietro a sé mar sì crudele”. Qua le cose e gli studi vanno a meraviglia, l’università va sempre migliorando”. Giusti continua la lettera raccontando dei suoi studi e di un concorso. “Il momento è prossimo, la pietra del paragone è arrivata a tutti i cuori; tremi chi non risponde all’esperimento, ma si consoli chi non ha nulla da rimproverarsi [...]”.