Tre albumine, mm. 160x225 circa, su cartoni originali, mm. 190x270 circa. Sui supporti, in basso a destra, in caratteri a stampa litografica: "Frith. Photo. 1857." 1) Gerusalemme. Entrata alla chiesa del Santo Sepolcro. Nell'immagine, in basso a sinistra, firma "Frith" inscritta nel negativo e il numero "195" (?). 2) L'antica città di Gaza. Nell'immagine in basso a destra, iscrizione nel negativo "Frith 190". 3) Tempio circolare a Baalbek. Nell'immagine, in basso a sinistra, firma inscritta nel negativo "Frith Phot". Sul verso dei supporti recenti annotazioni manoscritte a matita, con indicazioni dei soggetti (Tav. 18 "Entrance of the Church of the Holy Sepulchre (Jerusalem)"; Tav. 10 Gaza (The Old Town); Tav. 35 "The Circular Temple (Baalbec)") e della serie di riferimento: F. Frith, Sinai and Palestine, 1857. In ottimo stato di conservazione. In passe-partout con coperta in cartone acid-free.
Frith fece tre viaggi in Oriente (Egitto, Siria e Palestina) tra il 1856 e il 1859, prima di aprire il suo atelier a Reigate, nel Surrey. Come poi Bedford (cfr. lotto 164), riprende fotografie dell'Oriente con la tecnica del negativo al collodio, per ottenere una maggiore definizione di dettaglio nelle vedute di luoghi che, fino ad allora, erano stati fotografati in genere con il negativo su carta, più comodo per il trasporto dei materiali attraverso il viaggio. L'utilizzo del collodio risponde infatti a quel gusto per la definizione, la purezza e la lucidità della visione che perseguivano i pittori preraffaelliti, con i quali questi fotografi condivisero idealità morali e finalità culturali ed estetiche. Queste fotografie risalgono al suo primo viaggio (in Egitto e Nubia, settembre 1856-luglio 1857) e al secondo (Egitto e Medio Oriente, novembre 1857-maggio 1858). Le tre fotografie sono state individuate nel volume Sinai and Palestine by Francis Frith (London, William Mackenzie, 1862, in 37 tavole).