In-4° (mm 212x152). Carte [38], 464, [1], 1 bianca. Sporadiche pagine brunite, un sottile lavoro di tarlo nel margine inferiore dei fascicoli da r a z che tocca piccolissime porzioni di testo, per il resto buona copia. Legatura successiva in piena pergamena rigida con titoli in oro su tassello al dorso. Tagli rossi. Ex-libris di precedente collezione applicato al contropiatto anteriore, timbro e note di possesso di precedenti collezioni sul frontespizio.
Prima edizione per i torchi di Domenico Farri di questa monumentale summa di stampo erudito-antiquario sull'Italia, a ragione considerato il più importante lavoro di Leandro Alberti. L'opera, dalla travagliata vicenda editoriale, venne pubblicata per la prima volta nel 1550 ma senza la preannunciata seconda parte alla cui stampa l'Autore aveva dovuto rinunciare in extremis per evitare ulteriori ritardi. Solo nel 1561 «l'opera appariva nel mercato antiquario come l'autore l'aveva immaginata, completa di quella originalissima sezione in cui venivano descritte, per la prima volta nella produzione storico-geografica dell'Umanesimo, anche le isole italiane» (L'officina del geografo 14-16). Particolarmente interessante anche il breve riferimento ai viaggi di Vespucci. Manca ad Adams e a Fossati-Bellani, che citano altre edizioni. Lozzi I, 89: «[opera] molto accreditata e per molti anni tenuta come una esatta enciclopedia storica del Bel Paese».