Un volume in-4° (mm 216x138 ca.) contenente 8 opuscoli, di cui il primo è quello di Menabrea, pagine [3], 666-731 [1], con una tavola ripiegata contenente il "Diagram for the computation by the Engine of the Numbers of Bernoulli". Sono presenti all'inizio e alla fine del fascicolo due note manoscritte da mano coeva in elegante grafia che fanno riferimento alla traduttrice Ada Lovelace: "From the Translator /Byron's Daughter!) / London 1843" (al verso della prima carta bianca) e "Ada Lady Lovelace / (Byron)" in calce al testo, sotto le iniziali a stampa della stessa, "A. L. L.". Pagine uniformemente ingiallite, un fascicolo intonso. [RILEGATO CON:] Griffoli Girolamo, Figure complesse. Memoria prima tendente all'illustrazione del primitivo insegnamento delle matematiche di Gian Domenico Romagnosi. Montepulciano: dai tipi di Angiolo Fumi, 1840, 35, [5] pp. seguite da 3 ampie tavole ripiegate, stampate su carta forte, testo intonso -- Macerone Francis, Quelques faits rélatifs a la puissance locomotive. Londres, 1833, [6], 34 pp., di cui la prima bianca reca una lunga nota manoscritta coeva relativa alla figura illustrata al verso. -- Lezioni di disegno lineare ad uso delle scuole elementari. Firenze: G. P. Viesseux, 1843, [2], 51, [1], [v]-x pp. seguite da 4 grandi tavole ripiegate. -- Minarelli Cammillo, Dimostrazione del quinto postulato d'Euclide. Bologna: pei tipi dei Nobili, 1826, 20 pp. + una tavola ripiegata (fioriture). -- Obici Pietro, Condizioni dello stato prossimo al moto graficamente determinate nelle macchine. Siena: presso Onorato Porri, 1838, 45, [3] pp. + 1 tavola ripiegata, per lo più intonso. -- Petitpierre Henri, Le calcul des fractions et des proportions... Neuchatel: C. Gerster, 1835, 88 pp.. -- Schatteman H., Mémoire sur le rouleau compresseur..., seconde édition dédiée au congrès scientofique de France. Strasbourg: G. Silbermann, octobre 1842, [4], 40 pp. + 1 grande tavola ripiegata, carte intonse. Legatura leggermente posteriore in mezzo vitellino, titolo al dorso "OPUSCOLI SCIENTIFICI E TECNOLOGICI" (minime tracce d'uso).
Prima edizione separata, rarissima, del documento più importante della storia dell'informatica digitale prima dell'età moderna, arricchita da due note di una mano coeva non indentificata (ma con una grafia del tutto simile a quella che compare al frontespizio della copia dell'opera passata in un'asta newyorkese nel 2005), che specificano che questo particolare esemplare è "da parte della traduttrice, (la figlia di Byron!), Londra 1843" (sulla pagina accanto al frontespizio) e, in fine, che le lettere "A. L. L." stanno per "Ada Lady Lovelace (Byron)". Nel settembre del 1840, dopo otto anni di lavoro, il matematico e filosofo britannico Charles Babbage (1791-1871) descrisse la sua fondamentale "macchina analitica" al secondo Congresso degli Scienziati Italiani a Torino. Luigi Federico Menabrea (1809-1896), ingegnere, generale e politico italiano, si dedicò successivamente a una spiegazione del progetto di Babbage, pubblicata in francese nel 1842 presso la "Bibliothèque Universelle de Genève". La matematica e pioniera dell’informatica Ada Lovelace (1815-1852, figlia di Lord Byron e di sua moglie Annabella Milbanke), collaboratrice di Babbage, lo tradusse in inglese e, su suo suggerimento, aggiunse sette note esplicative, che sono circa tre volte la lunghezza dell'originale. Poiché Babbage non pubblicò mai una descrizione dettagliata della "macchina analitica", la presente traduzione della Lovelace, stampata a Londra nel 1843, rappresenta il resoconto contemporaneo più completo in inglese della progettazione e del funzionamento del primo computer digitale programmabile al mondo. Lady Lovelace firmò questi appunti "A. A. L.", mascherando la sua classe e il suo genere in ossequio alle convenzioni dell'epoca. La loro attribuzione rimase un mistero finché Charles Weld (1813-1869), storico della Royal Society, li attribuì a "una signora di rango e talento illustri" nella sua History of the Royal Society, 1848, aggiungendo in una nota a piè di pagina: "Sono autorizzato da Lord Lovelace a dire che il traduttore è Lady Lovelace." Tuttavia, in questa particolare copia, due note manoscritte attribuiscono la traduzione ad Ada Lovelace prima della rivelazione di Weld.
Questa ricchissima miscellanea scientifica contiene inoltre un curioso appunto, scritto sul dépliant di uno dei primissimi veicoli stradali a vapore, inventato e brevettato in Inghilterra nel 1833 da Francis Macerone e John Squire. Il testo descrive un entusiasmante viaggio di prova effettuato nel 1834, con alla guida i due inventori di questa voiture à vapeur (una sorta di diligenza a vapore con sterzo, freni e trasmissione a cinghia). Il documento ci informa che anche il fratello di Napoleone, Jerome, re di Vestfalia, provò personalmente questo avveniristico mezzo di trasporto. "15 mai 1834 - J’ai fait une course dans cette voiture sur la route d’Edgeware [Edgware, U.K.] […] le Col. Macerone, et son associé Mr Squire dirigeaient la voiture […] ce n’est pas la rapidité de 15 à 20 milles par heure […] qui est la plus frappant dans cette voiture c’est la facilité d’en modérer et d’en diriger la course […] J’ai fait une seconde course avec le Roi de Wesfalia Jérome Napoléon".