Carta salata (da negativo su carta), mm. 265x210, firmata sul verso a matita "G. Caneva"; il foglio è appoggiato su cartoncino originale, mm. 302x240, che reca annotato a matita il titolo, in basso al centro (nella grafia forse originale): "Villa Panfili". Stampa dai toni leggermente sbiaditi (solfurazione). In passe-partout con coperta in cartone acid-free.
Immagine molto nota e tipica della produzione paesaggistica dell'autore, di cui si conoscono anche altri esemplari provenienti da alcune prestigiose raccolte, tra cui quella della Duchesse de Berry e quella del pittore torinese Vittorio Avondo che, durante il suo soggiorno di studi a Roma nel 1856-1857, aveva collezionato diverse immagini di Caneva e della Scuola fotografica romana, utilizzate poi come studi per i suoi dipinti (in Cavanna 2005, pp. 137 e 228, n. 91; Promenade méditérranéenne 2007, n. 46). Maggia et al. 2003, p. 15; Bonetti 2008, p. 132 e p. 151, cat. 52.