Albumine, mm. 140x220 circa, su cartoni originali, mm. 245x315 circa che recano, in basso al centro, il timbro a secco ovale "L. TUMINELLO / ROMA" ed annotazioni a matita relative ai vari soggetti: 1) "Gom o anfiteatro di Tisdro (Tisdrus) dalla parte del villaggio"; 2) "Arco di trionfo in Sbitla (Sufetula)"; 3) "Ruine interne dell'anfiteatro di Tisdro" (nell'immagine, nell'angolo in basso a sinistra, firma inscritta nel negativo "Cellai / 8"); 4) "Parte posteriore dei Tempi di Sbitla" (nell'angolo in basso a sinistra, cancellata, si intravede la firma "E. Cellai", precedentemente inscritta nel negativo); 5) "Ruine interne dell'Anfiteatro di Tisdro" (appena visibile, nell'angolo in basso a sinistra, la firma "E. Cellai", precedentemente inscritta nel negativo e cancellata); 6) "Ingresso del Peribolo o corte dei tre Tempi di Sbitla". Stampe in buono stato. Depositi di sporcizia sui cartoni di supporto. Il cartone della foto 4 ha una lacuna nell'angolo in alto a destra.
Nel 1875 Lodovico Tuminello accompagnò, su incarico della Società Geografica Italiana, la spedizione in Tunisia guidata dal marchese Orazio Antinori (1811-1882), allora Segretario della Società. Riportò da questo viaggio una serie di negativi su carta (tre dei quali si conservano ancora a Roma, presso l'Istituto centrale per il catalogo e la documentazione) e, sulla base degli accordi contrattuali, consegnò alla società Geografica tre copie di ognuna delle sue immagini (45 vedute e 8 fotografie raffiguranti costumi di Gabès), insieme ad altre stampe relative a siti archeologici e a località che non aveva potuto raggiungere durante la spedizione (come appunto Sbitla, o El Djem, antica Tisdro) e delle quali si era quindi procurato le immagini attraverso altri fotografi già attivi sul posto (Catalanotti, titolare della "Fotografia italiana" a Tunisi e un certo E. Cellai). Di Cellai, la cui firma appare inscritta nelle immagini stampate e distribuite in seguito da Tuminello (non sempre ancora visibile, semicancellata probabilmente proprio da quest'ultimo), non si conoscono precisamente l'identità e l'attività, ma presso la Società Geografica si conservano alcune sue immagini di provenienza diversa, già appartenute probabilmente allo stesso marchese Antinori e risalenti al suo precedente viaggio a Tunisi nel 1865-1866, termine che fissa quindi l'ante quem per la datazione di questa serie di fotografie. Soltanto successivamente, dopo essersene appropriato durante la sua missione nel 1875, Tuminello continuerà a editarle e distribuirle con il proprio marchio e, più tardi, anche inserendole nel proprio catalogo ai numeri 233-249 (17 soggetti, che seguono la propria serie tunisina, numerata da 187 a 232). Si conoscono infatti queste immagini, con la numerazione Tuminello, in una serie conservata a Roma presso l'ICCD (ex collezione Becchetti). Per la storia sull'intera serie delle fotografie di Tuminello relative alla Tunisia, incluse quelle da lui pubblicate, ma di altri autori, cfr. Bonetti et al. 2007(2) e, in particolare, per i soggetti di questo lotto, p. 81 e p. 105, n. 54 (foto 1); p. 84 e p. 106, n. 57 (foto 2); p. 83 e p. 106, n. 56 (foto 3); p. 86 e p. 107, n. 61 (foto 4); p. 82 e p. 106, n. 55 (foto 5); p. 87 e p. 107, n. 63 (foto 6).