Manoscritto a inchiostro bruno, in italiano. Pagine 32, [1]. Legatura cartonata moderna. Dimensioni: 200x270.
Il manoscritto ripercorre, con dovizia di dettagli storici e leggendari, le avventurose vicende della sacra immagine, dapprima venerata in S.Sofia a Costantinopoli (Icona di Maria SSma da’ veli coverta; deserivendosi essere sopra tavola di cedro dall’Evangelista S. Luca dipinta), sottratta in seguito (o da mano divota o da invisibile) all’iconoclastia di Leone III Isaurico, ricompare ad Arpi, in Puglia, per andare perduta con la distruzione dell’antica città dauna. Ritrovata miracolosamente intatta intorno all’anno 1060 (il miracolo de’ Bovi e delle fiammelle, sopra Pasqua), da allora è oggetto di culto e venerazione. Il testo riporta anche la storia del terremoto (che a 20 marzo dell’anno 1731 a circa le ore nove […] della mattina di martedì Santo scuotendosi […] la terra per cagione di spaventevole terremoto), delle successive apparizioni della Vergine e di varie altre vicende relative alla sacra Icona della Patrona di Foggia. Nelle ultime righe si legge: L.D.O.M. autore di questa memoria per Fran. Antonio Ricciardi governatore della Cappella. L’originale sta nel Libro Rosso del Comune di Foggia.