Asta 54 / Libri, autografi e manoscritti

mar 8 OTTOBRE -  gio 10 OTTOBRE 2024
Lotto 522

La rara tiratura destinata al mercato italiano, completa con la seconda parte contenente le lettere di Scheiner

Galilei Galileo

[ Christoph Scheiner ]

Istoria e dimostrazioni intorno alle macchie solari e loro accidenti... De maculis solaribus tres epistolae.

In Roma: appresso Giacomo Mascardi, 1613.

In-4° (mm 208x151), in 2 parti. Pagine 4, 164; 55 [1]. Collazionato completo con, nella prima parte, il ritratto calcografico di Galileo, 38 tavole calcografiche con le macchie solari, 5 tavole calcografiche con i pianeti medicei, una vignetta calcografica e 8 diagrammi xilografici nel testo; nella seconda parte: una tavola calcografica ripiegata a doppia pagina (macchie solari), una tavola e 3 vignette calcografiche nel testo, e 9 diagrammi xilografici nel testo. Pergamena flessibile antica (mancanze al dorso, tracce d'uso). Antiche firme d'appartenenza al frontespizio, margine inferiore di A2 un po' corto, ritratto di Galileo leggermente rifilato al margine esterno e inferiore, tavole 3 e 5 dei pianeti medicei rifilate al margine inferiore con minima perdita, pallide fioriture occasionali, strappetto a C2 (pp. 19-20 della seconda parte); il fascicolo "I" della prima parte è rilegato in modo tale che le carte I3-4 vengono prima di I1-2. Nel complesso buona copia genuina.



Rara prima edizione completa dell’opera in cui Galileo annuncia la sua adesione al modello copernicano. La presente copia contiene infatti la seconda parte, il De maculis solaribus tres epistolae, assente in molti esemplari ma importante per seguire lo svolgersi del pensiero galileiano. Alla fine del 1611, il gesuita e astronomo tedesco Christoph Scheiner (1573-1650), scrive tre lettere a Mark Welser (1558-1614), banchiere, politico e astronomo tedesco, per comunicargli che ha scoperto delle macchie solari e che ritiene non possano essere un'alterazione del sole, il quale secondo la dottrina tradizionale aristotelica è un corpo celeste incorruttibile, ma piuttosto ombre gettate da satelliti orbitanti. Welser, mecenate molto legato ai Gesuiti, dei quali è banchiere, fa pubblicare le osservazioni di Scheiner come Tres epistolae de maculis solaribus (1612) e ne manda una copia a Galilei chiedendogli il suo parere. Galilei risponde a Welser rimproverandolo di aver diffuso una teoria errata, ma Scheiner la ribadisce con il saggio De maculis solaribus [...] accuratior disquisitio. Galilei replica allora nel dicembre del 1612 con una terza lettera a Welser dove sostiene di aver scoperto le macchie solari prima di Scheiner (anche se, in realtà, le macchie solari erano state osservate telescopicamente per la prima volta nel 1610 dagli astronomi frisoni Johannes e David Fabricius). L’anno successivo, nel 1613, per porre fine alla polemica, l'Accademia dei Lincei pubblica la presente Istoria, nella quale Galileo spiega che le macchie solari sono fenomeni gassosi superficiali in mutazione permanente causati dalla rotazione del sole attorno al suo asse fisso. Questa sua dichiarata adesione al modello copernicano prefigurava molte delle sue teorie successive e le loro conseguenze politiche e religiose. Data l’eccezionalità dell’opera, l’Accademia dei Lincei decise di arricchire il libro con illustrazioni adatte all’accuratezza dei disegni di Galileo, ora conservati alla Biblioteca Vaticana. L’impegnativo compito fu affidato a Mattheus Greuter (1564-1638), che li riprodusse fedelmente creando trentotto lastre di rame incise con tecniche particolari. Le altre cinque tavole presenti nel volume mostrano la posizione dei pianeti medicei, i quattro satelliti maggiori di Giove scoperti da Galileo, nei mesi di marzo e aprile 1613. L'opera comprende anche il primo resoconto scritto di Galileo delle sue osservazioni sulle fasi di Venere e sui misteri di Saturno.Dell’Istoria furono pubblicate due tirature contemporaneamente, una con e una senza le lettere di Scheiner, destinate rispettivamente al mercato nazionale e a quello internazionale. Poiché Scheiner all’epoca insegnava a Ingolstadt, il tipografo Mascardi si sentì libero di pubblicare le sue lettere in Italia, ma non nell’emissione destinata all’estero, per non violare i privilegi a nord delle Alpi. La presente copia appartiene dunque alla più rara tiratura destinata al mercato italiano. Cinti 43-44; Carli e Favaro 60; Riccardi I, 509 (“Raro”).

Base d'asta
EUR 12.000,00
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