Manoscritto a inchiostro nero. Carte [16], 456, [4 bianche, sull’ultima è applicato 1 foglio sul quale sono scritti alcuni nomi relativi al Consiglio dei Dieci e altre annotazioni di carattere musicale]. All’interno del manoscritto sono inseriti alcuni testi a stampa: sulla carta 272 sono applicati due biglietti da visita [XVIII secolo] del Procurator di San Marco Giorgio Pisani [nel 1780 arrestato per corruzione elettorale], 2 incisioni ripiegate che ritraggono la piazza di S. Maria Formosa Eccell.mo Giorgio Pisano divi Marci ex merito procuratori ac uno praeclaro moecenati humaniss.mo [...], le pp. 303-306 contengono un opuscolo a stampa dal titolo Parte presa nel Serenissimo Maggior Consiglio addì 17 decembre 1780 (Venezia per li Figliuoli del qu. Z. Antonio Pinelli), altri opuscoli con medesimo titolo alle cc. 345-348, cc. 362-365, cc. 379-382, cc. 399-401, cc. 417-421, cc. 432-435, cc. 445-447. A c. 431 un ordine ripiegato datato 1671 (pubblicato sopra le scale di S. Marco e Rialto) relativo alla Parte presa nell’Eccelso Consiglio dei Dieci in materia de Avvocati e Sollecitadori [...]. Carte pesanti, in barbe al margine esterno e superiore, ben conservate. Legatura in mezza pergamena (la carta ai piatti presenta alcuni segni di usura). Alla costola è scritto: Correzione 1780. Dimensioni: 300x210 mm.
Corposissimo manoscritto che contiene documenti (in copia dell’epoca) relativi ai tentativi di metter ordine – correzione - nella legislazione, specie quella relativa al foro civile e criminale della Repubblica di Venezia. I correttori erano un organo straordinario, eletto saltuariamente dal Maggior Consiglio della Repubblica di Venezia a partire almeno dal sec. XVI, per tentare di metter ordine alla legislazione e ad avviare un processo di raccolta e sistemazione organica delle leggi. I correttori avevano funzioni di studio e consultive con diritto di proposta in Maggior Consiglio. Altre volte invece la correzione ebbe carattere squisitamente politico, mirando alla revisione dei capitolari dei consigli: divenne uno strumento utilizzato per risolvere contrasti tra i massimi organi dello Stato e tensioni interne al patriziato riguardo agli ordinamenti della Repubblica di Venezia. Tutto questo si verificò in particolare nelle correzioni settecentesche, conseguenti ai falliti tentativi di riforma di Angelo Querini (1761-1762) e di Carlo Contarini e Giorgio Pisani (1780-1781), quest’ultima descritta in queste carte. Il titolo completo al frontespizio di questo manoscritto è: Memorie storiche della correzione 1780. Raccolte in XXIV lettere familiari che cominciano 5 Decembre 1779 e terminano 13 Maggio 1781 scritte al N.V. Francesco Donado fù de Niccolò Capitanio e Podestà di Verona dal N.V. Gio. Mattio Balbi de Niccolò. Segue l’indice e le 24 lettere insieme a documenti manoscritti ad esplicazione delle lettere stesse (dispute di alcuni consiglieri del Maggior Consiglio, proposte, piano di regolazione, offizio, statuti, sonetti dedicati al Procuratore di S. Marco Giorgio Pisani, trascrizioni di documenti dal 1240 al XVII secolo).