Manoscritto a inchiostro bruno. Carte [127], 157, [3 bianche]. Non è presente il primo indice (ad apertura di volume), mentre è conservato il secondo. Tagli gialli. Carta pesante, molto ben conservata. Legatura in pelle coeva. Dimensioni: 310x220 mm.
Corposissimo manoscritto che contiene documenti (in copia dell’epoca) relativi alle correzioni, cioè ai tentativi di metter ordine nella legislazione della Repubblica di Venezia, specie quella relativa al foro civile e criminale. I correttori erano un organo straordinario, eletto saltuariamente dal Maggior Consiglio della Repubblica di Venezia a partire almeno dal sec. XVI, per tentare di metter ordine alla legislazione e ad avviare un processo di raccolta e sistemazione organica delle leggi. Il manoscritto contiene lettere, estratti, relazioni, proposizioni e sommari relativi all’argomento. In fine anche una nota con i quadri lasciati per testamento ai vari tribunali o a qualificate persone di Venezia (quadri di Tiepolo, Veronese ecc.), oltre ad una raccolta di pasquinate, satire ed elogi nei confronti dei correttori e dei Corpi Sovrani della Repubblica.